Chiesa madre
La Chiesa Madre del paese, è ubicata nel centro del paese e domina insieme al castello Montaperto la piazza principale del paese. Nella seconda metà di luglio vi si celebra la festa della Madonna dei Malati, patrona di Raffadali. Cominciò ad essere edificata nella seconda metà del XV secolo per volere del Barone Montaperto ma fu portata a termine un paio di secoli più tardi.
Nella decorazione del portale sinistro del prospetto si legge la data 1831. L’edificio è rivolto a sud, è lungo 40 m. e largo 26 m. La facciata deriva da modelli tardo rinascimentali romani. È a croce latina ed è divisa in tre navate con transetto. La cupola così come la volta della navata centrale sono affrescate. Nel suo interno custodisce tra l’altro un Sarcofago romano in marmo del II secolo d.C. con Ratto di Proserpina, una statua in legno di Maria SS, degli infermi con il Bambino, opera di Nicola Buttafuoco del 1585 e le sepolture dei Montaperto.
Chiesa di San Giuseppe
Le origini della Chiesa di San Giuseppe risalgono agli inizi del 1600 e in particolare al 1605, anno in cui vennero fondate la chiesa e l’attiguo ospedale per la cura dei poveri infermi. La facciata che possiamo ammirare oggi risale invece ad un’epoca più tarda quando, in seguito al crollo dell’ospedale, fu deciso un ampliamento della chiesa e il rifacimento della facciata. Nel 1768 era già possibile ammirare la nuova immagine della Chiesa di San Giuseppe con la splendida facciata in stile barocco.
La Chiesa di San Giuseppe è un gioiello incastonato nel tessuto urbano di Raffadali. L’aula interna è ad un’unica navata e risente da vicino della mano dell’architetto Saverio Bentivegna, della prima metà dell’Ottocento. Molti decenni prima si suppone invece costruita la facciata perché, con le abbondanti flessuosità delle linee, con l’ardita distesa degli spazi, si presenta come uno dei più notevoli esempi di facciata in stile barocco dell’intera provincia. Ai lati del portale di ingresso, un tempo, erano collocati due leoni stilofori; di essi oggi restano solo i piedistalli in pietra. L’intera composizione della facciata è conclusa da un imponente campanile tripartito.
Chiesa di San Giacinto Giordano Ansalone
Le origini della Chiesa di San Giuseppe risalgono agli inizi del 1600 e in particolare al 1605, anno in cui vennero fondate la chiesa e l’attiguo ospedale per la cura dei poveri infermi. La facciata che possiamo ammirare oggi risale invece ad un’epoca più tarda quando, in seguito al crollo dell’ospedale, fu deciso un ampliamento della chiesa e il rifacimento della facciata. Nel 1768 era già possibile ammirare la nuova immagine della Chiesa di San Giuseppe con la splendida facciata in stile barocco.
La Chiesa di San Giuseppe è un gioiello incastonato nel tessuto urbano di Raffadali. L’aula interna è ad un’unica navata e risente da vicino della mano dell’architetto Saverio Bentivegna, della prima metà dell’Ottocento. Molti decenni prima si suppone invece costruita la facciata perché, con le abbondanti flessuosità delle linee, con l’ardita distesa degli spazi, si presenta come uno dei più notevoli esempi di facciata in stile barocco dell’intera provincia. Ai lati del portale di ingresso, un tempo, erano collocati due leoni stilofori; di essi oggi restano solo i piedistalli in pietra. L’intera composizione della facciata è conclusa da un imponente campanile tripartito.
Chiesa di Santa Maria del Rosario
sul finire del XVI secolo la Chiesa del Rosario fosse una delle sei chiese di Raffadali, all’epoca un piccolo borgo di modeste case in gesso e pietra locale[1]. La realizzazione dell’edificio ebbe probabilmente inizio pochi decenni dopo la concessione al barone Pietro Montaperto della licentia populandi. Il completamento e la consegna all’Ordine dei frati predicatori avvennero intorno al 1547[1].
Nel 1643 fu costituita la congregazione del Rosario. I domenicani intitolarono la chiesa a San Domenico di Guzman. Solo nel 1939 la chiesa fu dedicata alla Madonna del Rosario, anche se il popolo raffadalese già da molto tempo aveva attribuito tale denominazione al luogo di culto.
La chiesa, a navata unica, presenta una pianta rettangolare allungata. Domina dall’alto la Salita del Rosario. La facciata bianca è arricchita da una trabeazione. Il portale è decorato da due colonne corinzie che poggiano su alto piedistalli. Nella parte inferiore, la bianca superficie uniforme è interrotta da tre pilastri che definiscono Il prospetto della chiesa e il campanile[3]. La parte superiore è coronata da un timpano.
Chiesa di San Giovanni
Chiesa Madonna del Carmelo
Chiesa Sant’Antonio da Padova
Palazzo di Città
A Raffadali esistono circa cinque piccole cappelle, situata ognuna in un quartiere del paese, oggi fatiscenti ad eccezione della Cappella della Pietà, situata nel quartiere centrale.
Sono presenti inoltre due edicole sacre dedicate alla Madonna col Gesù Bambino e situate in via Porta Agrigento e in via Porta Palermo.
Quanto alle architetture civili da visitare il Palazzo Principe, in passato residenza dei principi di Montaperto. Costruito nell’VIII secolo subì in seguito la distruzione di una delle torri e delle merlature. Nei sotterranei si trovano antiche macchine di tortura utilizzate dai principi di Montaperto e un tunnel che collegava la residenza alla chiesa madre.
Sempre da visitare il Palazzo di Città, sede del comune di Raffadali, sulla cui facciata si trova lo stemma cittadino.